Si porta a completa guarigione
il così detto "occhio di pernice" in una sola seduta.




Tilomi, calli, duroni, introflessioni a cuneo, occhi di pernice, ipercheratosi, elomi molli, tanti modi di chiamare un ispessimento della cute.
Tutte sono “ipercheratosi”, diversi sono i nomi, scientifici e gergali, a seconda della zona di insorgenza e della forma che assumono.
Ipercheratosi significa esattamente “tanta pelle”.
Ampi ispessimenti, fastidiosi ma raramente dolorosi sono i classici “duroni” che si formano nella zona metatarsale o sui talloni.
Quando invece il callo si trova tra le dita si definisce “eloma molle”, detto anche occhio di pernice, per via del fatto che in genere non è mai solo, ma si accompagna con un gemello sul dito adiacente, come fossero due occhi sui due lati della testa della pernice.

occhio graveOcchio di pernice ad uno stadio molto avanzato. Sono evidenti i due calli gemelli.

Questo tipo di callo è spesso doloroso e se non viene trattato può arrivare a generare difficoltà nella deambulazione, fattore che se associato ad una età avanzata si rivela molto molto rischioso in quanto predispone a cadute.
I pazienti non più giovanissimi possono accusare anche un certo grado di neuropatia sensitiva, ovvero scarsa sensibilità dolorifica a carico dei piedi, che porta loro a sottovalutare il problema fino a preoccuparsene quando ormai il callo è divenuto una vera e propria lesione interdigitale.
Le lesioni tra le dita sono difficili da far guarire in quanto localizzate in un punto di forte stress meccanico. Inoltre se la persona mostra segni di neuropatia è probabile anche che siano presenti difetti di circolazione arteriosa e capillare, che concorrono nell’impedire la risoluzione della patologia. Senza contare che sulle dita le ossa sono a filo pelle e facilmente una infezione mal gestita o sottovalutata, soprattutto su un paziente delicato come sono ad esempio i diabetici, può portare a conseguenze estremamente gravi.

OcchioLesione secondaria ad un occhio di pernice non trattato nella maniera corretta.

Un “occhio di pernice” invece trattato in tempo si risolve e non porta ad alcuna conseguenza sul lungo periodo.
E’ importante che ad occuparsene sia un professionista sanitario specializzato come il Podologo in quanto una gestione maldestra del problema peggiorerebbe la situazione invece di risolverla.
Basta esagerare nell’escissione del callo o causare anche un minimo taglio, per innescare un processo infettivo.

InfezioneOcchio di pernice non trattato nei tempi corretti, esitato in ascesso profondo con infezione.

Il Podologo non solo possiede la manualità necessaria a rimuovere correttamente un occhio di pernice, ma durante la visita può avvalersi di ausili medici come ortesi realizzate su misura, feltri ed altro che permettono una rapida guarigione, ed inoltre è in grado di inquadrare il problema nella sua interezza per evitare le recidive.
Togliere il callo in se non è la soluzione infatti, seppure venga fatto a regola d’arte, perché questo a distanza di tempo si ripresenterà.
I calli, come gli occhi di pernice, non sono ispessimenti ingiustificati della cute, ma sono secondari ad una situazione di sfregamento o pressione anomala nel punto in cui si sviluppano e di conseguenza per il loro trattamento occorre rivolgersi ad un professionista che sappia considerare i fattori che sono all’origine del problema, come la morfologia del piede, le calzature, il modo di camminare, la postura, e che non si limiti alla loro semplice rimozione.

podologo roma



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